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Mercati azionari ai massimi storici: una bolla pronta per esplodere?

Data pubblicazione: 03 ottobre 2025

Autore: Alessandro Alderotti

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Rappresentazione visiva dell'articolo: Mercati azionari ai massimi storici: una bolla pronta per esplodere?

Negli ultimi mesi i principali indici azionari globali hanno raggiunto e superato i massimi storici.

Siamo alla vigilia dello scoppio di una bolla speculativa? È una domanda legittima.


Dalla fine del 2022 abbiamo assistito a una crescita sorprendente, nonostante guerre in corso, tassi ancora elevati, inflazione persistente, dazi e incertezze politiche globali.


E non sono salite solo le azioni: anche oro e criptovalute sono ai massimi, a testimonianza di una possibile fase euforica e di una crescente sottovalutazione del rischio da parte degli investitori. Quindi i prezzi sono cresciuti troppo? Oppure esistono fondamenta solide dietro questi numeri? Vediamo cosa sta succedendo.


1. La situazione attuale


Il mercato sembra correre su due binari paralleli:


  1. Da una parte, i prezzi delle azioni sono alti e la crescita è trainata da un gruppo ristretto di aziende, soprattutto legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
  2. Dall’altra, gli utili aziendali sono solidi, in molti casi superiori alle attese, e le aziende più forti stanno diventando ancora più efficienti proprio grazie all’uso dell’AI.


Questa non è solo una moda del momento: si tratta di una trasformazione strutturale.


Le imprese stanno convertendo sfide come dazi, salari in aumento e pressione sui costi in opportunità, grazie a nuove tecnologie che ampliano i margini di profitto. E se gli utili aziendali sono da sempre la stella polare che guida i prezzi azionari nel tempo, questa crescita non nasce dal nulla.

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2. Cosa potrebbe andare storto?


Naturalmente, non mancano i rischi. Ecco cosa potrebbe incrinare questo scenario:


  1. In alcuni settori i prezzi sono saliti così tanto perché gli investitori si aspettano anni di crescita continua e profitti record.
  2. Questo significa che anche una piccola delusione — un trimestre meno brillante, un rallentamento imprevisto — potrebbe bastare per innescare un crollo improvviso.
  3. Eccessiva concentrazione: la crescita è stata guidata da pochi titoli. Se uno di questi inciampa, l’effetto domino è possibile.
  4. Eccesso di ottimismo: quando i mercati salgono troppo a lungo, il rischio è che gli investitori si sentano “invincibili” e sottovalutino i pericoli.
  5. Eventi esogeni: shock geopolitici, nuove guerre, dazi USA, inasprimenti regolamentari, ecc.


3. Cosa potrebbe andare bene?


Ma ci sono anche (buoni) motivi per restare positivi:


  1. Profitti in crescita, con margini ampliati ed ampliabili dalla spinta tecnologica e dall’efficienza.
  2. Tassi d’interesse in discesa: in Europa la BCE ha già tagliato, e anche la Fed ha avviato la fase di riduzione → tassi più bassi corrispondono spesso a mercati più forti.
  3. La selezione naturale degli indici, che rinnovano continuamente la loro composizione, premiando le aziende più forti.
  4. Molti investitori privati sono rimasti alla finestra nel 2024, frenati dalle paure post-2022. Ora, vedendo i mercati correre, stanno rientrando, spinti dal timore di essersi persi un'opportunità.
  5. Questo ritorno di capitali potrebbe alimentare ulteriori rialzi e sostenere i prezzi nel breve e medio termine.
  6. L’oro ha confermato la sua forza, dimostrando di muoversi bene anche in scenari di espansione economica.


4. Quindi, che fare?


Qui entra in gioco una corretta pianificazione, le domande da porsi sono:


📌 Hai già messo da parte un fondo di emergenza che ti consenta di affrontare spese a breve termine con strumenti prudenti?

📌 Hai inserito all’interno del portafoglio una componente azionaria coerente con i tuoi obiettivi e il tuo orizzonte temporale, sapendo che potrà subire fisiologiche oscillazioni?

📌 Il tuo portafoglio è davvero diversificato? Hai incluso asset decorrelati come obbligazioni, materie prime (oro in primis) e una buona varietà di azioni? (Mi capita spesso di vedere portafogli con eccessiva concentrazione su USA, Nasdaq e tecnologia globale, cioè proprio quei pochi titoli cresciuti in modo esponenziale di cui parlavamo prima - questo espone a rischi molto maggiori qualora ci fossero momenti difficili).


Se le risposte fossero sì, non vedo motivi validi né per ridurre l’azionario per paura di un crollo, né per aumentarlo inseguendo ulteriori rialzi.

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📉 Se il mercato dovesse scendere, avrai comunque la tranquillità data dagli investimenti prudenti e potrai approfittare dei

ribassi per acquistare.

📈 Se dovesse continuare a salire, potrai partecipare al rialzo senza prenderti rischi che non potevi permetterti.


Perché il punto è proprio questo: è impossibile prevedere il futuro, ma occorre farsi trovare pronti a qualsiasi scenario. Il 2025 presenta elementi che ricordano il 1995 — quando, pur partendo da massimi, il mercato crebbe per altri 5 anni — ma anche il 2000, alla vigilia dello scoppio della bolla dot-com. Una cosa è certa:


✅ La coerenza con la propria strategia, i propri obiettivi e il proprio profilo di rischio è l’unica vera ancora in ogni fase di mercato.

✅ Una buona diversificazione è la migliore difesa, ma anche la migliore opportunità.


I mercati azionari sono una macchina costruita per generare rendimento, grazie alla capacità dell’uomo di crescere, adattarsi e innovare. Ma il prezzo da pagare è l’incertezza su ciò che potrebbe accadere nel breve termine.


🎯 Se le cose andranno bene, potremo raccogliere i frutti.

🛡️ Se andranno male, una parte del nostro patrimonio sarà protetto — e potremo approfittare dei ribassi per comprare a prezzi più vantaggiosi, migliorando le prospettive di rendimento nel lungo termine.


Se questo articolo ti è piaciuto o lo hai trovato utile, fammelo sapere. E se vuoi approfondire la tua situazione, possiamo parlarne insieme.


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